Le conseguenze (anche per noi) della crisi nel mercato immobiliare cinese
La crisi nel mercato immobiliare cinese agita i mercati globali. Il gigante Evergrande ha recentemente presentato una richiesta di protezione dal fallimento negli Stati Uniti in base al "Chapter 15". Questo passo è stato intrapreso con l'obiettivo di mettere al riparo i propri attivi da eventuali azioni dei creditori, permettendo così di completare il piano di ristrutturazione del debito stimato a 340 miliardi di dollari. Questa somma equivale al 2% del Prodotto Interno Lordo cinese. Sebbene il mondo finanziario non sia stato colto di sorpresa, in quanto il default di Evergrande risale al finire del 2021, l'annuncio giunge in un periodo di grande instabilità sui mercati. Tale instabilità è stata alimentata da una serie di notizie inquietanti che, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, sta portando gli investitori a interrogarsi se Pechino stia affrontando un potenziale "momento Lehman".
Le crisi nel mercato immobiliare cinese
Recentemente, il maggiore costruttore privato di abitazioni in Cina, Country Garden, ha mancato il pagamento tempestivo di cedole su alcune obbligazioni emesse all'estero, generando speculazioni sulla tenuta del suo debito da 200 miliardi di dollari. Questo evento si inserisce in una serie di insolvenze che si sono verificate in Cina, dove, nell'arco di un anno e mezzo, ben due terzi dei promotori immobiliari privati hanno dichiarato fallimento. Questo susseguirsi di default sta aumentando i timori che il crollo della bolla immobiliare possa causare notevoli scosse al sistema creditizio e, di conseguenza, all'economia cinese. Cresce l'ansia di assistere a una versione asiatica del crollo della banca americana Lehman Brothers, evento che ha dato il via alla grande crisi finanziaria del 2008 in Occidente.
La frenata dell'economia a causa della crisi nel mercato immobiliare cinese
La ripresa dell'economia cinese dopo la pandemia non è stata così robusta come ci si aspettava: le esportazioni sono diminuite a causa delle tensioni geopolitiche, la contrazione dei consumi ha causato una deflazione e la disoccupazione tra i giovani ha raggiunto livelli record. Questi fattori hanno spinto le autorità a interrompere la divulgazione di tali dati. Di conseguenza, la banca giapponese Nomura ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la Cina nel 2023, abbassando la proiezione dal 5,1% al 4,6%. Questo è stato definito come un ciclo negativo, che può essere invertito solo da un intervento deciso da parte del governo di Xi Jinping.
Le conseguenze della crisi nel mercato immobiliare cinese
Il settore immobiliare è stato il primo a subire l'impatto di queste difficoltà, poiché negli ultimi decenni ha sostenuto e guidato l'espansione economica cinese. I promotori immobiliari hanno prosperato vendendo abitazioni ancora in fase di costruzione per finanziare i progetti stessi. Questo modello si è incrinato quando le famiglie hanno smesso di acquistare case, causando così una carenza di fondi per Evergrande e altre società analoghe, necessari per completare i progetti e rimborsare i debiti. Questa crisi potrebbe propagarsi in un effetto domino. L'immobiliare rappresenta circa il 30% dell'attività economica in Cina e gran parte delle entrate delle province proviene dalla vendita di terreni edificabili. Le province stesse sono gravate da un debito di 9.000 miliardi di dollari, oltre quattro volte il Prodotto Interno Lordo dell'Italia. Inoltre, il settore immobiliare è intrecciato al sistema finanziario: una parte significativa del debito dei costruttori cinesi è detenuta da trust, simili a fondi di investimento. Di recente, uno di questi trust, il colosso Zhongzhi, ha smesso di onorare i pagamenti a migliaia di clienti, sollevando preoccupazioni che i problemi nell'edilizia stiano influenzando tali "banche ombra", che gestiscono un volume di quasi 3.000 miliardi.
Per scoprire le previsioni fatte sull'andamento del mercato immobiliare Italiano nei prossimi anni puoi leggere questo articolo e in seguito anche questo ulteriore approfondimento.
L'avvertimento di Biden
I segnali di allarme si moltiplicano, tanto che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha descritto l'economia cinese come una "bomba a orologeria". Gli investitori stanno reagendo scaricando le azioni cinesi: dall'inizio dell'anno, la Borsa di Hong Kong ha registrato una perdita del 21%. Considerando l'interconnessione tra l'economia e il sistema finanziario cinese e il resto del mondo, nessun paese può sentirsi completamente al riparo. Anche la Borsa di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,4% nell'ultima sessione.
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